La Resistenza come cura al cancro ɐʇsıɔsɐɟ

Cari amici, buon Natale intanto. Oggi è un giorno importante per tutti noi, perché in questo giorno di molti anni fa (ma neanche troppi) il cancro ɐʇsıɔsɐɟ venne sconfitto, e l’Italia fu libera. Sappiamo bene, che questo cancro pandemico non è stato estirpato: serpeggia da decenni nelle pance della gente, nelle maglie verdi di alcuni politici, e nelle mazze chiodate di alcuni bulletti senza palline.

Proprio perché questo cancro non è stato sconfitto definitivamente, noi tutti della redazione di Curarsi Male abbiamo deciso di scrivere un articolo a riguardo. Sono molte le cure per questo tipo di cancro (dall’arsenico omeopatico, al reiki con Edward mani di forbice), e tutte molto divertenti – non per i pazienti. Leggete fino alla fine, se volete ridere a crepapalle.

Il cancro del ɐʇsıɔsɐɟ: perché, percome, perquando

Gli anziani narrano che, in un dato momento della storia, tutti i bianchi divennero neri, ed iniziarono ad odiare i rossi, i bianchi, i gialli, la democrazia, la falce e il martello. Questa strana malattia dei colori potrà ricordare un lavaggio sbagliato di bianchi e colorati, ma nessun lavaggio è stato sbagliato. Gli studi confermano che si sia trattato un semplice cancro, molto aggressivo e arrogante, che non siamo ancora riusciti ad estirpare. Perché?

Ebbene, un po’ è colpa degli americani, un po’ degli inglesi, un po’ è pure colpa nostra. Infatti non abbiamo mai messo in pratica le possibili cure che, da sempre, si usano in questi casi. Non disperate, cari amici multicolore: non è troppo tardi. Come disse, una volta, quel repubblichino di mio nonno: “anche i fascisti mal digeriscono l’olio di ricino”.

Adesso, ecco X modi per curare un ɐʇsıɔsɐɟ. Nel caso in cui la malattia dovesse sopravvivere, vi consigliamo di sopprimere il paziente. La malattia ha bisogno di un eunuco vivo per prosperare, coi morti non si diffonde.

Metodo uno: esame rettale di cultura generale

Questa forse conta più come prevenzione: una volta che il cancro ɐʇsıɔsɐɟ ha avvinghiato un ingenuo (o peggio, un bastardo) questo metodo potrebbe non funzionare. Comunque è molto semplice. Come prima cosa calare i pantaloni al soggetto, data la scarsa intelligenza aiutateli. Poi si genuflette il paziente e con molta calma si innestano una serie di letture educative che, dall’ano, risaliranno al cervello. Problema risolto. I libri che ottengono l’effetto migliore sono di Pavese, Levi, l’altro Levi, Calvino e Fenoglio, ma potresti provare anche La Macchina del Vento di Wu Ming.

Metodo due: Lo stetoscopio chiodato

Antica tecnica risalente a poco prima del 1945 che elimina il problema del cancro ɐʇsıɔsɐɟ alla radice. Fu impiegata per la prima volta sulle colline Emiliane e consiste nel chiodare un normale stetoscopio di 13 chili, per poi mulinellarlo senza un credo all’interno di una squadraccia ɐʇsıɔsɐɟ. Il risultato che dovresti ottenere è: una poltiglia di denti sgretolati, qualche rivolo rosso di sangue e un infame rantolante. Questa tecnica è usata nei casi più estremi, ma sortisce quasi sempre l’effetto sperato.

Metodo tre: Isolamento e quarantena del cancro ɐʇsıɔsɐɟ 

È uno dei metodi migliori e con effetto a lungo termine. Dal 1945 ad oggi ha mutato un po’ forma: può essere prevenzione o può essere parte di una terapia più ampia. Questo particolare metodo consiste nel minare vene e arterie che collegano cellule di cancro ɐʇsıɔsɐɟ al fine di isolarle (oh, se poi ste cellule stavano passando lungo quella vena o sopra quell’arteria, meglio). Oggi non c’è bisogno di far scoppiare cose, ma il risultato non cambia: il cancro ɐʇsıɔsɐɟ si sa, fortunatamente da solo non sopravvive. Ai nostri giorni ti basta isolarli, metterli in quarantena o almeno non invitarli nei salotti tv come se il oɯsıɔsɐɟ non fosse un crimine! Che aspetti? Contribuisci anche tu, isola un un ɐʇsıɔsɐɟ!

E le metastasi avanzate?

Sappiamo bene che non è mai facile debellare un tumore al 100%. Qualcosa rimane sempre, un avanzo, un gruppo di metastasi ǝʇsıɔsɐɟ. I famosi nostalgici, imprenditori lombardi con mocassini blu che ascoltano Mario Biondi, gli ultras nazisti, skinhead, finti skinhead, truzzi sedicenni e tutti quelli che rientrano nella categoria dei “non sono ɐʇsıɔsɐɟ MA”.

Non è per niente facile trattare con loro. Si sa, il vittimismo dei camerati è una costante dura a morire. Adesso che le cose vanno male anche per loro si lamentano fastidiosamente, ma è stato troppo comodo fare il ɐʇsıɔsɐɟ intransigente da “molti nemici molto onore” quando pistole, mazze e olio di ricino erano in mano a loro. Adesso tocca essere appesi per i piedi.

Ci auguriamo che dopo la CCM (Cura Curarsi Male) questi piccoli cancretti possano dedicarsi con cura alla bonifica delle paludi. E basta. Con le loro teste rasate, la loro barba, i loro Rayban a goccia e giubotti Stone Island. Loro non sono mica conformisti, no no.

Alzate il braccio destro solo per controllare se piove. E ricordate: molti mici molto amore.

Chi non celebra la resistenza, o è uno stronzo o è un figlio di Badoglio.

Curarsi male
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