Il cancarun: da secoli, il rimedio genovese

Se non sapete cosa sia il cancarun, ma siete alla ricerca di un rimedio più o meno naturale per i vostri problemi, siete esattamente nel posto sbagliato. Qui si fa disinformazione, quindi se siete alla ricerca di rimedi seri per i vostri seri problemi, smettete di leggere subito!

Se invece siete curiosi di sapere cosa sia il cancarun, e i suoi mirabolanti effetti, state per leggere un articolo pseudo-scientifico di nessuna validità. Ma forse sarà divertente.

Cancarun: storia di un nome e di una leggenda

Il cancarun (o cancarone, o cancarrone, o pessimo vino di origine ignota) è un prodotto tipico della migliore Genova: quella dei vicoli lozzi, di via del Campo (dei tempi di De André) e del porto. È, da sempre, il vino servito nelle bettole più sudicie dei caruggi; e nei peggiori brigantini della Superba. Un vino che non rimanda a nessuna indicazione geografica tipica, ma a qualcosa di molto migliore: indica un miscuglio di vini di pessima qualità, allungati con acqua sporca e fondi di botte.

Alcuni dicono, molto semplicisticamente, che questi cancaroni siano vini navigati “provenienti dal Meridione e dalla Sardegna”, vini per i meno abbienti. Bisogna dire, a questi impostori della Treccani che hanno iniziato a scribacchiare articoli soltanto due giorni fa, di farsi da parte: io abito a Genova da oltre un anno e due mesi, quasi tre. Lasciate il passo, grazie.

Se siete persone colte come il sottoscritto, poi, dovreste ricordare che una “botte di vino cancarone” è presente pure nell’explicit del romanzo di Italo Calvino, “Il visconte dimezzato“. (Ma visto che la media dei neuroni dei visitatori e dei curatori di questo blog, è due virgola tre periodico, probabilmente non sapete né chi sia Calvino, né cosa sia l’explicit). Benedetti italiani (altra citazione colta che non vi spiego tanto non capite, e siamo già troppo off-topic).

cancarun

Effetti e potenziale di un vino per pochi. Per pochi soldi.

Dopo aver enucleato le fantastiche storie attorno cancarone, passiamo alle sue caratteristiche organolettiche. Il cancarone è fatto di vino pessimo, unito ad altri tipi di pessimo vino, ed arricchito da una spolverata di sostanze ferrose (derivanti dall’usura delle botti di lamiera in cui viene conservato). Il tutto crea un mix perfetto per digerire le Pasque con i parenti – anche a distanza di anni.

Il miscuglio di vini, sostanze tossiche e scarsa igiene è considerato sinonimo di qualità, per questa particolare bevanda. Più pessimi sono i suoi composti, migliori saranno gli effetti: insomma non tutto il male vien per nuocere. Ma ora vediamo gli effetti principali, e i possibili usi, di questa meravigliosa scivolizia (questa è per menti sopraffine):

  • Visioni e allucinazioni. Questo effetto è particolarmente ricercato da tutti quei tristi relitti che abitano i portoni dei caruggi senza potersi permettersi droghe per stare meglio. Le allucinazioni insieme alle visioni, talvolta angeliche talaltra meno, sono perfette per evadere dalla triste vita che accomuna tutti noi poveri mortali. Se volete godere di questi effetti, ma siete astemi, potete anche versarvelo negli occhi.
  • Dissetante. Avete letto bene. Se bevete anche soltanto due bicchieri di questa poco preziosa ambrosia, non sentirete più la sete per qualche giorno. A patto che sopravviviate.
  • Antibatterico e antivirale. Qualcuno non ci crederà, ma questo vino è capace di uccidere batteri e virus; per questo è adoperato per pulire i ripiani delle bettole in cui viene venduto, spesso gentilmente offerto dagli avventori che ne rovesciano sempre un po’ nell’uso.
  • Disinfestante e derattizzante. I topi sono ciò che amo più della Genova che, solitamente, non piace. E proprio perché non piacciono, spesso vengono malamente uccisi con delle trappole intrise di cancarun. Uccide anche cose più grosse, in alcune occasioni (tipo uomini o bestie simili), figuriamoci quelle più piccole.
  • ****. Ho finito i punti ma volevo allungare il brodo… che il vino è già allungato di suo.

Se siete stati così coraggiosi da leggere l’articolo fino in fondo, vi faccio i miei umidi complimenti. Ora siete dei veri esperti del cancarun, ma ciò non vi rende comunque migliori di me. Tante buone cose, e cin cin!

 

Curarsi male
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